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23/01/2017 |
Maestose e stupefacenti, sono un piacere per gli occhi e una sfida per gli alpinisti.
La montagna d’inverno ha un fascino tutto particolare e le cascate di ghiaccio offrono uno spettacolo straordinario dono delle basse temperature.
Gran Sasso e Monti della Laga racchiudono numerosi di questi tesori anche se a volte in luoghi non proprio accessibili.
Le cascate di ghiaccio si formano tra i 1000 e i 2500 metri di altitudine dove le basse temperature portano al congelamento delle acque piovane o delle sorgenti, ma anche dei rivoli formati dallo scioglimento della neve.
Si creano così queste magnifiche sculture di ghiaccio con una incredibile varietà di forme e sfumature di colore. Perché il ghiaccio non è sempre uguale: quasi trasparente e bluastre quando è duro e compatto, biancastro in superficie se è esposto al sole o grigiastro se si sta sciogliendo.
Tra le tante cascate delle montagne abruzzesi c’è La cascata del Peccato che si trova sul Gran Sasso vicino al Monte Prati.
E’ posta in un vallone di difficile accesso ed è stata a lungo una sfida per gli alpinisti che più volte si sono misurati con le colonne, muri e salti della storica cascata, ma senza successo fino a quando, il 10 febbraio 1992, Claudio Arbore ne effettuò la prima salita assoluta assicurato da Pierpaolo Ciocca.
Ferdinando Iustini
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