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09/04/2018 |
Imponente e misterioso, il guerriero di pietra è l’immagine simbolo dell’Abruzzo
Alto due metri, con spalle larghe 135 centimetri, un enorme cappello e armato di tutto punto, il Guerriero di Capestrano emana un fascino potente. E’ esposto nel Museo Archeologico Nazionale d'Abruzzo di Chieti in uno spazio creato da Mimmo Paladino in modo molto suggestivo.
La statua, che risale al VI se. A. C., rappresenta una figura maschile in abbigliamento militare ed è ricavata da un unico blocco di pietra. E’ stata ritrovata del tutto casualmente nel 1934 da un agricoltore che stava dissodando i suoi terreni a Capestrano.
Fu subito chiaro che si trattava della statua funeraria di un principe guerriero posta sopra il tumulo di terra che sormontava la tomba, mentre su altri aspetti continua ancora oggi il confronto tra gli studiosi.
Sui lineamenti del volto ci sono interpretazioni divergenti: per alcuni si tratta di una maschera funeraria, altri parlano di lineamenti stilizzati.
Anche sulla scritta incisa sul pilastro sinistro che sorregge la statua non c’è uniformità di vedute. E’ formata da una riga verticale che va letta dal basso e ha scatenato dispute a non finire. La versione più accreditata recita: "me bella immagine fece Anini per il re Nevio Pompuledio".
Ed ecco allora svelato il nome del principe, ma anche quello dell’artista a cui dobbiamo questa magnifica opera.
Ferdinando Iustini
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